Essere Horror

Eccoci alla recensione, sempre per Bugs Comics, del numero 4 di Samuel Stern.

💀 L’isola dei perduti 💀 

Il rosso e il prete questa volta se la dovranno vedere con una strana comunità di persone stabilitasi su un’isola misteriosa. Indagini, possessioni e situazioni horrorifiche sono gli ingredienti di questo numero di Marzo.

Partiamo, come da consuetudine, analizzando la bellissima copertina che vede Samuel privo di sensi riverso tra cadaveri in putrefazione. Un’immagine veramente forte e coraggiosa per un fumetto da edicola. L’illustrazione ricorda, in chiave horror, quegli affreschi raffigurati tra le volte delle grandi cattedrali seicentesche. Insomma, l’ennesimo capolavoro.

Passando alla disegnatrice di questo numero, Ludovica Ceregatti, ci regala immense tavole tanto semplici e scorrevoli nella fruizione della lettura, quanto complesse e articolate; soddisfacendo così anche i lettori più esigenti e meno casual. Vi state chiedendo come può una tavola essere semplice e complessa allo stesso tempo? Difficile descrivere l’arte, ma sicuramente dopo la lettura riuscirete a comprendere meglio il mio assurdo accostamento. Fantastico il susseguirsi di tavole con vignette che si intersecano, si sovrappongono e alternano a splash page. Il tutto si amalgama in modo talmente dinamico e naturale che ad un occhio meno attento potrebbe risultare difficile percepirne la reale complessità e lo studio dietro al quale solo i migliori artisti riescono a rendere così fruibile un lavoro tanto complesso.

La storia e la sceneggiatura sono sempre ad opera del duo Fumasoli/Filadoro. Anche questo numero 4 è strutturato come una storia autoconclusiva, ma con chiari elementi che aggiungono tasselli alla trama orizzontale. Il concetto di bene e male viene un’altra volta messo alla berlina dopo il bellissimo numero 3, obbligando i protagonisti a rivedere e mettere in dubbio conoscenze e fondamenta ben radicate che hanno sempre creduto salde, veritiere ed intoccabili. Il tutto viene trattato in modo veramente intelligente ed interessante, con uno schema narrativo che introduce il lettore in una storia all’apparenza semplice, ma che con lo sfogliare delle pagine diviene via via sempre più profonda ed intrigante. Una discesa inesorabile verso riflessioni profonde e disturbanti.

Se siete alla ricerca di un buon fumetto horror seriale, vi posso assicurare che Samuel Stern al momento non ha rivali. Stanchi o delusi dai soliti personaggi? Il buon Samuel non vi deluderà. Mi permetterei quasi – se fosse una mia produzione – di usare l’abusata frase: “soddisfatti o rimborsati”.