Essere Horror

Sinossi

Negli anni Settanta, alcuni hippy vengono massacrati e mutilati da un individuo di nome Damon, che strappa loro la pelle del viso e la offre in sacrificio a Lucifero. Nella Francoforte attuale, una maestra elementare, Miriam, entra in contatto con un misterioso vecchio che sembra conoscere molte cose su di lei. Una notte, costui sfruttando il sonno della ragazza, le introduce nel naso un insetto che per Miriam sarà foriero di incubi e di una sconvolgente maternità nera, collegata a un antico pozzo e alla setta dei Senza Volto, che attendono l’avvento del figlio del Diavolo.

Michele Soavi è forse l’ultimo vero regista horror Italiano. L’ultimo che ha reso grande e famosa l’Italia nel mondo, ponendola come punto di riferimento per tutti coloro che con il genere horror volevano cimentarsi.

Gli anni 90 sono stati purtroppo la tomba della paura e del macabro nel nostro paese. Una delle molteplici cause è sicuramente imputabile al divario di budget che le nostre produzioni hanno iniziato ad avere rispetto ai film americani, innegabile che l’introduzione dell’effettistica digitale, più spettacolare, che in quegli anni nacque e inizó a farsi sentire in maniera preponderante, toccò anche l’horror. Senza il digitale, pur avendo vagonate di soldi, la messa in scena poteva ancora essere competitiva: l’effetto pratico, prostetico, rimane quello. Al contrario, per farla terra terra, il denaro è al centro della riuscita dell’effettistica digitale e della spettacolarità. Tuttavia questa non fu l’unica causa, i produttori smisero anche di rischiare su progetti di genere con l’arrivo della censura castrante di metà anni 80. Gli autori non erano più liberi di scrivere una sceneggiatura secondo tutto quello che la loro mente poteva partorire, ma ad ogni scena scritta erano costretti a riflettere se la situazione inserita potesse o meno far parte del film o se sarebbe stata censurata. Infatti, secondo gli sceneggiatori, La Setta doveva avere molte più scene macabre e di forte impatto gore, ma furono bocciate da Dario Argento. Sì, avete capito bene, il maestro della paura bocciò parte della sceneggiatura in favore di scene meno forti. Dario Argento, che è tra gli sceneggiatori e produttori del film, ordinò di tagliare alcune scene per vendere meglio il prodotto, conscio di una censura che altrimenti avrebbe limitato la pellicola.

Nonostante tutte le difficoltà che hanno visto la nascita travagliata del film, finalmente il capolavoro di Soavi, grazie a CG Entertainment, viene valorizzato in una bellissima riedizione in alta definizione.

Riguardando La Setta, bisogna dire che è invecchiato veramente bene, sinonimo di quanto fosse avanti per i tempi in cui uscì. Quel mix di mistero e horror, focalizza e cattura lo spettatore come pochi film riescono a fare oggi.

Gli escamotage narrativi che hanno reso il film meno cruento di quello che doveva essere, hanno costretto gli sceneggiatori a scrivere una storia sicuramente meno diretta, ma molto più intrigante e misteriosa che non si basa unicamente sull’impatto macabro.

In definitiva La Setta è un film che va rivisto o riscoperto perché rimane ancora oggi, a distanza di anni, un caposaldo del genere horror, capace di regalare emozioni e sensazioni uniche.